Produrre un Demo con GarageBand – Parte prima

Ipotizziamo di voler far valutare a qualcuno la nostra voce o il nostro modo di suonare uno strumento; la prima cosa da fare è certamente realizzare un demo dove cercheremo di valorizzare il nostro talento. A meno che non si vogliano mettere in evidenza anche le nostre capacità come autori o compositori è certamente preferibile indirizzarsi verso una cover di un brano conosciuto così da evidenziare le nostre capacità di tecniche ed interpretative.

Ci sono molti modi di recuperare una base MIDI più o meno legalmente… non sarà certo questo il problema. Abbiamo quindi la base del brano e siamo pronti a suonarci o cantarci sopra. Vediamo allora come produrre il nostro provino con GarageBand, cioè, facciamo suonare il file della base al meglio per poi dare libero sfogo al nostro talento!

Qualche nozione di base: MIDI è uno standard molto diffuso che consente la comunicazione tra strumenti diversi (tastiere, moduli sonori, computer ed altro ancora). I file .mid (che a volte si trovano con il suffisso .kar, ma sono la stessa identica cosa) sono documenti che contengono informazioni MIDI ed hanno una caratteristica molto particolare: non contengono suoni di alcun tipo, ma soltanto una sequenza di dati tra i quali, ovviamente, quando e come devono essere riprodotte le note. In pratica sono una sorta di spartito digitale che i player ed i sequencer sanno leggere ed eseguire.

Non essendo inclusi timbri o campionamenti, un file .mid risulta essere estremamente leggero (in genere poche decine di KB) e facilmente modificabile in ogni suo aspetto, ma lo stesso file può suonare in modo sensibilmente diverso in base al modulo sonoro (detto anche Expander) che verrà utilizzato per la riproduzione. Per garantire che i suoni di un file MIDI siano assegnati in modo esatto esiste uno standard chiamato General Midi (abbreviato spesso con la sigla GM) ed alcune sue evoluzioni come lo standard GS di Roland, quello XG di Yamaha ed il più recente GM2. Lo standard di base è comunque per tutti il “vecchio” General Midi.

I nostri Mac sono dotati di un modulo sonoro che risponde alla mappatura standard GM ed infatti se apriamo un file .mid con QuickTime lo sentiremo suonare in modo abbastanza fedele alle intenzioni di chi lo ha composto con tutti i suoni assegnati in modo esatto. Volendo però sostituire alcune parti della base con la nostra performance non possiamo utilizzare QuickTime, ma dobbiamo obbligatoriamente indirizzarci verso un programma multitraccia.

GarageBand può importare MIDI file con un semplice Drag’n’Drop (in una zona vuota della finestra principale, non nell’icona), ma invece di utilizzare i suoni standard GM come QuickTime assegna ad ogni traccia un suo strumento virtuale. Per fare questo il programma esamina i dati di Program Change presenti nella tracce scegliendo il timbro che corrisponde, più o meno fedelmente, allo standard GM. E questo “più o meno” è il nostro primo grande problema!

Se abbiamo altri suoni oltre a quelli di serie (ad esempio i Jam Pack di Apple) è più facile che questa corrispondenza sia più rispettata, ma è molto probabile che per alcuni strumenti GM non ci sia comunque un sostituto adeguato e quindi verrà assegnato un suono che può essere diverso (anche molto diverso) da quello voluto. Per far suonare bene la nostra base avremo bisogno quindi di alcuni interventi di cui parleremo in modo specifico nella prossima parte.

Se però vogliamo risolvere velocemente il problema una soluzione rapida c’è e consiste nell’utilizzare anche in GarageBand i suoni standard GM di QuickTime. Per fare questo basta selezionare nei dettagli della traccia come Generatore strumento il DLSMusicService (che si trova verso il fondo della lista sotto i moduli Audio Unit) e, se c’è una traccia che non ci sembra funzionare a dovere, automaticamente suonerà con un timbro molto più simile alle intenzioni del compositore. Se si fa questa sostituzione è consigliabile spegnere tutti gli altri effetti (compressore, riverbero, eco o quant’altro sia inserito in quella traccia) perché il General Midi ha già inclusi quelli principali (in genere riverbero e chorus).

Ovviamente se si assegna DLSMusicService ad ogni traccia il risultato finale sarà né più né meno che la stessa base suonata da Quicktime (con il vantaggio di avere tutte le tracce separate), ma la sostituzione totale è una cosa che vi sconsiglio vivamente. Consideriamolo solo un veloce espediente per risolvere il problema di quei suoni “sballati”. I motivi li approfondiremo in seguito, ma per adesso fidatevi e cercate di utilizzare il DLS al minimo indispensabile.

Adesso dovreste avere una base decente sulla quale incidere la vostra parte di canto o strumentale e realizzare il vostro Demo. Chissà che poi non diventi il punto di partenza per una vera e propria  produzione discografica. In bocca al lupo!


Carlo Ballantini è uno stimato musicista con esperienze professionali nazionali ed internazionali. Oltre ai progetti personali con la Ballantine Band vanta collaborazioni con vari artisti tra le quali spicca quella decennale con Enzo “Pupo” Ghinazzi in qualità di chitarrista, corista, autore e arrangiatore.

3 commenti su “Produrre un Demo con GarageBand – Parte prima”

  1. Domanda: farete mai un post su come registrare da strumenti?
    Mi spiego: mi fratello ha avuto una batteria elettronica (Yamaha DD-65) e ho visto che, attraverso “modulatore” Midi, posso registrare in modo particolare (diverso dalla sola traccia audio)!
    Potreste fare un’articolo che spieghi questo?
    Con calma, non c’è fretta!
    Grazie!
    Ciao!
    ! :) !

    Rispondi

Lascia un commento