iPhone, App Store e il problema dei prezzi delle App

Lo abbiamo ribadito più volte e rischiando di essere noiosi lo scriviamo ancora un’altra volta: App Store è la vera chiave del successo di iPhone e iPod touch. È quel “quid” che permette di distinguersi nella massa, di far sognare di più, di essere unico insomma. App Store è talmente apprezzato dal pubblico che in circa quattro mesi di vita ha generato più di 300 milioni di downloads e ha spinto la più disparata tipologia di persone a creare qualcosa come 10.000 applicazioni. Numeri spaventosi, numeri che decretano il successo della piattaforma. Una “piattaforma democratica” come avevo definito qualche tempo fa, suscitando pure qualche piccolo mormorio. Eppure c’è qualcosa che non va e ciò rischia addirittura di rovinare tutto “l’eco-sistema App Store”. I prezzi delle App sono troppo bassi.

A dirlo non sono io (ben venga il giorno in cui tutte le Apps saranno gratuite), ma l’autorevolissima rivista on-line Fortune. Il problema (anche se “problema”, come definito da loro, mi sempre un tantino eccessivo) è che i prezzi ormai tendono al ribasso: tante applicazioni lanciate ai famosi 9.99 Dollari sono state ribassate fino ad arrivare alla soglia limite degli 0.99 Dollari (esempio su tutti e al quale si riferisce l’immagine di apertura, è Enigmo).

Il grafico qui sopra mostra chiaramente la situazione: le Apps gratuite e le Apps a 0.99 Dollari sono la maggioranza. Viene da sé che chi sviluppa guadagna ben poco, a meno di riuscire a trovare un’idea così geniale da riuscire a distribuirla in tutto il mondo. E proprio qui nasce quello che Fortune definisce “il problema“.

Oltre agli sviluppatori che creano le Apps tramite il loro Mac in scantinati poco illuminati e che le mettono umilmente in vendita a 0.99 Dollari sperando almeno di potersi ripagare, un giorno, la licenza di developer di Apple che costa ben 99 Dollari (a voi il conto di quante ne devono vendere per rientrare della spesa), ci sono grossi gruppi (in taluni casi veri e propri colossi informatici – vedi EA ndr) che pagano fior di quattrini i propri team di sviluppo.

Queste ultime realtà si lamentano della situazione delle “RingTone Apps” (le App da 0.99 Dollari) perché, oltre a intasare App Store, portano l’utente a vedere come “eccessivo” un gioco proposto a 9.99 Dollari (i nostri 7.99 Euro). Difficilmente una grossa azienda che investe in App Store circa 200.000 Dollari per un gioco, riuscirebbe a rientrare della spesa e guadagnarci bene (come è sacrosanto che sia) vendendo il proprio prodotto a 0.99 Dollari. Ecco dunque il pensiero che ha smosso alcuni a creare una sorta di petizione da inoltrare a Steve Jobs per renderlo consapevole del problema: in questa “lettera“, che è possibile leggere qui, vengono snocciolati dati e preoccupazioni, ma non viene suggerita una soluzione. Andando avanti di questo passo, dicono, il rischio è quello che App Store si trasformi in “Crap Store” (che è possibile tradurre come un “negozio di chincaglierie“) e, allo stesso tempo, le rivoluzionarie idee che stanno progettando potrebbero rimanere nel cassetto poiché non posseggono abbastanza fondi per finanziare i progetti di sviluppo.

Riprendendo quanto scritto sopra, personalmente non credo che ci sia un vero problema dei prezzi: tutto è da rapportare alla qualità di ciò che si trova, come nella vita reale. Posso, ad esempio, rinunciare a un aperitivo la sera e acquistare “un giocone” da 7.99 Euro (quasi il costo dell’aperitivo) e divertirmi per giorni: il problema è da ricercare altrove.

Proprio per questo motivo vi invito a offrirmi il vostro parere sulla questione: qualsiasi commento, anche quello che ritenete il più stupido (e sono sicuro che non lo è), è ben accetto. Questi sono i fatti, tornate domani per le opinioni a riguardo e, mi auguro, anche per una summa dei vostri commenti.

16 commenti su “iPhone, App Store e il problema dei prezzi delle App”

  1. Le App vengono ordinate nello store secondo la loro popolarità. E’ ovvio che applicazioni gratuite vengano scaricate moltissimo, anche da chi non è poi così interessato al prodotto, ma la vuole perché non si sa mai… io stesso sono “colpevole” di questa condotta.
    Inoltre i developers con una certa furbizia offrono spesso sconti iniziali (pari anche al 100% del valore dell’applicazione) per scalare le classifiche.
    Forse, una soluzione potrebbe essere quella di offrire un differente ordinamento delle applicazioni nelle varie categorie, in cui si tenga conto di vari fattori, non solo come la popolarità e il voto medio (entrambi elementi purtroppo poco affidabili), ma anche il numero di copie vendute a pagamento o il numero di scaricamenti medio giornaliero.
    Inoltre separare le applicazioni nuove da quelle che sono sul mercato già da un po’ di tempo può aiutare chi pubblica un nuovo prodotto, magari di nicchia, e si trova a non avere visibilità.

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  2. Un’altra cosa da aggiungere e’ la versione a tempo.
    cosa espressamente proibita da Apple, ma in uso in tutto il resto del mondo.
    questo permetterebbe agli sviluppatori di perdere meno tempo a creare versioni light

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  3. Io invece proporrei di aggiungere un ordinamento un po’ differente da quello di Tiziano:ordinando, per esempio, i vari giochi in: di sparatoria, arcade, avventura, intelligenza, abilità ecc ecc. La stessa cosa varrebbe per tutte le altre applicazioni che non siano giochi (ho fatto questo esempio perchè è quello di cui faccio più uso sul mio iPod :P ). Che ne pensate?? Si potrebbe risolvere il problema che si sta creando?? Così facendo molte app tornerebbero a “veder la luce”!

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  4. So che dirò qualcosa che a molti non piacerà, perchè tutti si lamentano già della situazione attuale, ma secondo me Apple dovrebbe stringere il cappio: più controllo, filtro e conseguente scarto. Lo store deve restituire lo stesso tipo di immagine che Apple ha nella testa di noi tutti: prodotti di qualità, app di qualità. Inutile avere 10 app che fanno più o meno le stesse cose, di cui almeno un terzo sono scadenti e mal implementate. Troppe app, troppa confusione, difficile emergere per chi le cose le ha fatte a dovere. Incomprensibile il funzionamento delle vetrine “Primo piano” e soprattutto “Novità”: ci sono dentro anche app dell’11 luglio. E poi il feedback: io vado controcorrente e dico che la modifica introdotta col 2.2 é stata un errore. Ho già visto diversi casi di voti abbassati drasticamente da utenti che hanno scaricato, magari non sono stati capaci di far funzionare l’app, hanno cancellato all’istante mollando una bella stella singola; se il fb lo devi motivare con una recensione completa, chi poi va a leggere é in grado di distinguere. Esempio, QContacts, che uso abitualmente e che avete recensito qualche giorno fa: 5 ottime recensioni tra le 4 e le 5 stelle, ma chissà quanti download di “incapaci” e voto finale visibile 2 e mezzo, ovvero app mediocre…

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  5. Software Gratis e/o a Pagamento?
    E’ il solito dilemma…
    Se e’ gratis nessuno ci guadagna, se e’ a pagamento la gente lo cracca e poi gli sviluppatori si lamentano…
    Il giusto prezzo e’ la cosa piu’ sensata ma quasi impossibile da realizzare.
    Si puo’ fare il rating e/o l’ordinamento delle Apps in quasiasi modo si voglia ma qualcuno trovera’ sempre il modo per abbassare i voti della concorrenza ed aumentare i propri… [@Tiziano: se uno spende 200.000 dollari di sviluppo, cosa gli ci vuole per “acquistare” 100 copie a 100 dollari l’una? magari finte vendite?]
    Piu’ interessante e’ la proposta di Marcello che, anche se mi urta concettualmente (dare ancora piu’ controllo ad Apple, che gia’ brilla per pratiche non proprio esemplari!!!), permetterebbe ad Apple di fare una sua classifica che, con la propria credibilita’, potrebbe portare avanti.
    Si potrebbe dividere lo store in varie zone: Una (quella attuale) popolata da tutti gli applicativi ammessi, una riservata ai soli applicativi ritenuti “piu’ rappresentativi” da Apple, divisi per categorie (non troppe enon troppo popolate) in cui Apple stessa si prende la resposabilita’ di recensire e quindi inserire o meno i programmi che lei stessa (usando criteri anche non pubblici) ritiene essere migliori.
    Starebbe poi agli utenti avvallare questa scelta o boicottarla in completa liberta’.
    Ritengo pero’ FONDAMENTALE che non ci siano scarti di applicazioni che non piacciono ad Apple (ovvero la presenza, con uguale visibilita’, grafica pubblicta’ e/o quant’altro si possa immaginare), ma solo una riclassificazione in un sottogruppo di applicazioni “certificate” tra cui uno possa liberamente scegliere.
    Tenete presente che in questa categoria ci possono stare anche Apps a pochi euro o addirittura Free!

    Paperino

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  6. @ Pomello:
    io sono assolutamente contro lo sharewere! ritengo molto più saggia l’app lite. con il seguente metodo ho già comprato 6 app(e non da 79 cent per intendersi).
    poi questo è il mio parere.

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  7. @ Paolino Paperino:
    Il solito problema di onestà individuale… Credo comunque che applicazioni di un costo così importante siano prevalentemente giochi oppure programmi che si interfacciano con un server e che quindi hanno costi di mantenimento elevati, oppure programmi specialistici (ho visto in giro una specie di enciclopedia per il chirurgo con casi clinici documentati e guida alle operazioni).
    Il gioco, se è bello, viene comprato. Non fa fatica a rimanere in alto nelle classifiche e nelle categorie. L’applicazione specialistica avrà una sua particolare categoria e generalmente al pubblico più comune non capiterà mai neppure di incrociarla. Le applicazioni che fanno uso di server esterni hanno poi anche altri mezzi per finanziarsi.
    Mi viene in mente Shazam. E’ gratuita, ma credo che prendano almeno una percentuale sulle vendite dei brani che arrivano direttamente dall’applicazione.

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  8. è esattamente quello che ho notato da qualche settimana.
    Già le regole imposte da apple soffocano e stroncano qualsiasi grande creazione,come il copia incolla,il bluetooth,un broswer con flash,un navigatore migliore.
    Che se possibile sarebbero immediatamente sviluppate rendendo l iphone decisamente migliore.
    Inoltre nell appsotre ci sono una assurdità di applicazioni uguali,quelle che non sono uguali sono dei giochini idioti,che oscurano le app utili,
    nella top 25 vi sono una marea di app che personalemente sono davvero delle chincaglierie.
    Un esempio lampante è iBreviary,che la gente scarica per tenerlo nella springboard finche non sara necesario spazio.
    Sembra che a steve job interessi solamente farsi bello alle riunioni mostrando dei dati di download e di app.
    Su appstore non ho MAI trovato delle app davvero utili come quelle di cydia.
    Oltre alla visibilità la colpa e anche delle regole assurde e commerciali.
    Joost,Fring, sarebberò Fantastche se progettate per il 3g,anziche dover sfruttare qualche hack;PDAnet,l appstore sarà degno di essere chiamato come tale quando avrà un programma simile,e non lo ritiri…
    Sarebbe fantastico vedere sbsetting all appstore.
    E SOPRATTUTTO è gia assurdo che apple non abbia sviluppato il videorecorder, ed e doppiamente assurdo che NON ne permetta lo sviluppo!!
    E sarebbe quantomeno bello vedere la possibilità di trovare winterboard,e dei temi in apposite categorie.

    Inizio a rimpiangere di aver aquistato l iPhone,e di certo non lo consiglierei.
    E questo mi fa davvero male avendolo aquistato da appena qualche mese con un contratto di 2 anni
    e pensare che pensavo di aquistare un mac

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  9. @ Paolino Paperino:
    Quoto pienamente. Sarò presto uno di quei sviluppatori che dovrà mettere una applicazione in vendita sul appStore e il dubbio di come far vedere di cosa si tratta la mia idea non mi fa dormire di notte. Il modello delle recensioni così come funziona adesso non è soddisfacente, troppe recensioni inutili e faziose.
    Purtroppo anche io vedo come unica possibilità l’intervento diretto di Apple. Se prendiamo come esempio la vendita dei film di Apple e i podcast video fatti da tutti la situazione è simile. Sicuramente un film o fiction che sia venduta dalla apple è stata fatta in maniera professionale e chi vuole vendere deve superare una serie di verifiche da parte di apple. Poi esistono i podcast video, gratuiti e non per questo fatti male, ma assolutamente senza controllo di qualità e liberi. Ma come si vede le due vetrine sono ben distinte.
    Questa potrebbe essere una soluzione. Una vetrina ufficiale Apple e una per tutti gli sviluppatori come è adesso.

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  10. @ Alessandro:
    Se mi regali la tua App ti faccio una recensione coi fiocchi!!!
    …ma poi mi servirebbe pure un iPhone, o posso farne a meno?
    ;)

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  11. Ah che bello!!!!!

    Ecco qui.

    Allora: su iTunes Store Apple ha difeso con le unghie e con i denti il prezzo fisso per tutta la musica, e su un sacco di forum ho letto delle rivolte e dei sarcastici commenti in merito alla cocciutaggine di Apple.
    Poi su Apps Store Apple ha invece lasciato completa libertà di prezzo ed adesso le grosse case (equivalente delle major della musica) si lamentano che i piccoli (come gli indy della musica) fanno prezzi che tirano al ribasso tutto il mercato.

    Secondo me Apple farebbe prima a fissare 3, 4 o 5 prezzi fissi per le applicazioni. Saranno poi gli utenti a premiare quelle che danno il miglior valore per quel prezzo.

    Ma poi si aprirebbero i cieli…. Rivolte, rivoluzioni e i soliti commenti sarcastici.

    Non so quale sia la strada giusta. La mia è solo una proposta. Personalmente trovo giusto che chi investe nella creazione di prodotti di qualità possa farlo per vivere e, se il prodotto ha successo, guadagni anche un bel gruzzoletto.

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  12. @ Pomello:
    Assolutamente da evitare le applicazioni a tempo, e ti spiego il perchè: le applicazioni che durano un determinato tempo per poi essere obbligatoriamente acquistate corrisponde a lasciare tanta cianfrusaglia inutile nell’iPhone dato che se disinstalli/reinstalli l’applicazione non dovresti poter giocare finchè non l’acquisti, e per fare ciò deve rimanere registrato nel telefono e questo non mi piace, non mi piace pensare ad una sorta di registro di configurazione in stile Winzozz.

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