Caso Psystar, Apple allarga la denuncia a chi “spalleggia” Psystar

Apple ha presentato alcune modifiche alla denuncia originaria contro Psystar per allargare l’accusa anche ad altri ignoti interessati. Nella giurisprudenza americana quando viene depositato un procedimento, chi formula l’accusa include solitamente degli anonimi “John Doe-s” (l’equivalente del nostro Tal Dei Tali) nella lista dei “defendants”, ovvero coloro che si dovranno difendere nel procedimento. In questo modo l’accusante si premura di chiamare in causa altri soggetti potenzialmente interessati dall’accusa ma ancora ignoti ad inizio processo.

Apple non aveva incluso i suoi John Does ad inizio procedimento ed ha dunque chiesto alla corte di poter modificare l’accusa già depositata per includere altri 10 “ignoti” soggetti che secondo l’azienda potrebbero essere interessati ad una vittoria di Psystar nel processo.

Nella modifica all’accusa gli avvocati di Cupertino hanno aggiunto un ulteriore oggetto di contestazione chiamando in causa la violazione del DMCA da parte di Psystar. Il Digital Millennium Copyright Act è una legge approvata nel 1998 dal Congresso statunitense che regola molti degli aspetti legati alla pirateria informatica. Vi sono diversi punti di tale legge, esplicitamente volti a punire chi modifica codice proprietario a fini pirateschi, che potrebbero fare al caso di Apple nella disputa contro Psystar.

Nello specifico Apple contesta a Psystar la modifica del codice di Mac OS X necessaria per installare il sistema operativo di Cupertino su hardware non consentito. Esistono diversi metodi per installare Mac OS X su PC; in alcuni casi si tratta di soluzioni hardware esterne come EFI-X che non infrangono le regole imposte da Apple. Lo stesso CEO di ASEM (produttrice di EFI-X) ci aveva confermato in un intervista che la sua azienda non consentirà mai a nessun rivenditore di utilizzare EFI-X per commercializzare PC con Leopard preinstallato. La strada intrapresa da Psystar invece è ben diversa perché per l’appunto passa per la modifica di software proprietario di Apple.

Gli avvocati del clone maker con sede in Florida hanno inizialmente obiettato alla richiesta di Apple ma proprio ieri hanno acconsentito alle modifiche. Ricordiamo che il 18 novembre il giudice William Alsup ha respinto la controdenuncia sporta da Psystar contro Apple in risposta alle accuse di Cupertino perché infondata. Ora i clonatori hanno tempo fino all’8 dicembre per presentare una nuova motivazione da allegare alla controdenuncia che convinca il giudice della validità dell’obiezione.

4 commenti su “Caso Psystar, Apple allarga la denuncia a chi “spalleggia” Psystar”

  1. Pienamente d’accordo con Apple…Vuoi il mio software?! Allora compri il “mio” hardware…Buchi il mio software?! Allora (giustamente) io allargo il tuo di b….! :D

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  2. @ Federico:
    ahahahahahahah! sei troppo un grande!

    cmq io non vedo l’ora che sta psystar chiuda i battenti e finisca tutto sto via e vai di accuse e controdenunce

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  3. Comunque alla fine verrebbe proprio da pensare ad una cospirazione come dice Apple: una piccola azienda non può avere abbastanza fondi da pagarsi gli avvocati e malgrado ciò continuare a vendere i prodotti che in caso di perdita potrebbe dover ritirare e dare ad apple il triplo dei guadagni, e a dire che ne stanno creando di nuovi, sembrano troppo disinteressati alla faccenda, e una grossa multinazionale interessata ad avere OS X in licenza (che Apple lo voglia o no) potrebbe essere coinvolta. A proposito, qual è quella società che ha già chiesto varie volte OS X ad Apple (senza convincerli ovviamente)? Non sarà mica DELL?? Non ci sono prove ma avrebbe senso.

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