Emergono ancora una volta delle novità piuttosto interessanti in merito alla possibilità di sbloccare un iPhone, visto che in queste ore Apple ha dichiarato di aver fornito all’FBI almeno quattro procedure per accedere all’iPhone 5C dell’autore di una strage a San Bernardino alcuni mesi fa. Il tutto, comunque, senza che vi fosse alcuna necessità di inserire una backdoor su iOS.
Ecco quanto dichiarato a tal proposito da un dirigente Apple, che ha cercato di chiarire la posizione da parte del produttore americano su una questione che ormai fa discutere da giorni:
“La dirigenza di Apple ha dichiarato che la società ha collaborato regolarmente con il governo da inizio Gennaio, e che ha proposto quattro modi diversi per recuperare le informazioni che interessano al governo senza inserire alcuna backdoor su iOS. Apple ha inviato diversi ingegneri a provare quel metodo, ma gli esperti non sono stati in grado di metterlo in pratica. È stato allora che hanno scoperto che la password dell’Apple ID associata allo smartphone era stata cambiata”.
Insomma, l’approccio di Apple a questa faccenda a quanto pare è stato più collaborativo di quanto si potesse pensare, ma evidentemente il modus operandi da parte dell’FBI non ha certo favorito una più efficace sinergia tra le parti chiamate in causa.
Morale della favola? Apple ci tiene a non creare un precedente pericoloso per quanto riguarda la privacy e la sicurezza dei propri utenti, ma allo stesso tempo ha cercato di fare tutto il possibile affinché le indagini potessero seguire il proprio corso per evitare ulteriori situazioni di questo tipo. Quale sarà il prossimo capitolo di questa vicenda?