Oggi è un giorno speciale per gli appassionati della trilogia di Ritorno al Futuro, un giorno che stiamo aspettando da 30 anni. Siamo ufficialmente nel futuro, ma in quale futuro viviamo? Confrontiamolo con quello predetto dal film.
Il 21 ottobre 2015 è la data impostata sulla DeLorean come destinazione temporale del primo e unico viaggio verso il futuro, e se guardiamo la data odierna sul calendario il senso di deja vù è forte. È un giorno come gli altri, ok, non accadrà nulla di particolare (difficilmente vedremo arrivare davvero il personaggio di un film nella realtà, a meno che qualcuno non si inventi una brillante mossa pubblicitaria), ma è molto interessante confrontare la realtà che viviamo noi, oggi, in questo 21 ottobre 2015, con quella immaginata da Robert Zemeckis e Bob Gale negli anni ’80.
Macchine volanti e roba nucleare ovunque
Togliamoci subito questo sassolino dalla scarpa: le macchine volanti non esistono ancora, si trovano dei prototipi fighissimi in giro per il web ma sono ben lontani da diventare una realtà di tutti i giorni come invece si intende in Ritorno al futuro – Parte II. Nell’immagine qui sopra si può notare, in alto a sinistra, un’autostrada volante per macchine volanti. Noi siamo ancora con le ruote ben aderenti all’asfalto, anche se una piccola rivoluzione nei cieli la si è vista: con i voli low cost, volare oggi è sicuramente più semplice ed economico che negli anni ’80. E l’uso del nucleare è totalmente diverso da quello che in molti si aspettavano. Del resto il primo ritorno al futuro è precedente persino alla catastrofe di Chernobyl, avvenuta nel 1986.
Nostalgia degli anni ’80
Questo invece l’hanno preso pieno: il punto d’incontro tra il figlio di Marty McFly e il figlio di Biff avviene in un bar per nostalgici, il “Cafè ’80“, dove in vetrina campeggiano alcuni oggetti di uso comune degli anni ’80, tra cui, l’avrete certamente notato, il mitico Macintosh del 1984, quello presentato da un giovanissimo e commosso Steve Jobs.
Quello che ci lascia di stucco, in compenso, è l’interno del locale:
La moda del 2015 sarà eccentrica, ma è ben lontana dagli standard “pugno nell’occhio” degli anni ’80, e soprattutto da questi cosi qui sopra, che altro non sono che estremizzazioni dell’estetica di quegli anni, mescolata ad elementi “futuribili” a caso (cosa sono quei cavi e quei circuiti che la gente si porta addosso??). Se la moda degli anni ’80 fosse andata avanti senza alcuna deviazione, frenata o ripensamento, probabilmente oggi ci vestiremmo così.
Cinema 3D
Questo immenso squalo olografico (molto cartoonesco, peraltro) che si vede così bene in pieno giorno è assolutamente impensabile. In compenso, mi piacerebbe vedere la faccia di un qualsiasi ragazzo degli anni ’80 messo davanti ad un film 3D in 4K.
Droni, droni ovunque
Questa l’hanno azzeccata a metà: nel secondo episodio di Ritorno al futuro possiamo notare la presenza di parecchi droni, che però fanno cose totalmente diverse da quelli che usiamo oggi in campo soprattutto audiovisivo. Un drone che porta a spasso il cane sembra un’idea un po’ balorda.
Scanner di impronte digitali e domotica
Questa l’hanno azzeccata in pieno (lasciando perdere il design, ma non facciamo troppo i pignoli, vorrei vedere voi a fare un film sul 2015 nel 1989!). Gli scanner di impronte digitali oggi sono praticamente ovunque grazie soprattutto al Touch ID degli iPhone, ed esistono già app e servizi per aprire porte, anche da remoto, autentificandosi con il proprio pollice, proprio come fa la giovane Jennifer qui sopra. Fortunatamente per lei le impronte non cambiano con gli anni. Certo che non è una cosa da tutti: il 99,9% delle persone ancora oggi continua ad aprire la porta di casa con la chiave.
Apple Pay
Questa è quasi incredibile: pagare il taxi con la propria impronta digitale è diventata una cosa normalissima. In Italia non ancora, ma manca poco. Anche in questo caso, è interessante notare come il servizio sia totalmente indipendente dagli smartphone. E a proposito di smartphone…
Smartphone
Questa era veramente difficile. Lo smartphone odierno è il risultato di un’evoluzione tecnologica lunghissima, iniziata proprio in quegli anni con i primi telefoni cellulari (valigette clamorose e costosissime, davvero per pochi) e andata avanti di pari passo con il progresso della miniaturizzazione dei componenti, processori in primis ma anche memorie, fotocamere, display, batterie, multitouch…! È divertente, interessante e a tratti fa persino tenerezza vedere lo sforzo di sceneggiatori e scenografi di immaginare un futuro così lontano. Eppure non si sono allontanati così tanto dalla realtà. Quelli che vedete in mano alla ragazza qui sopra sono più simili a dei Google Glass che non ad uno smartphone, e non si capisce per quale motivo la scritta PHONE dovrebbe risaltare in maniera così eclatante da quella specie di visiera.
Eh sì, sembrano proprio dei Google Glass in una qualche fantasiosa special edition vintage. E la cosa straordinaria è che si usano premettendo “Ehi” al comando vocale, come facciamo oggi con Siri. Per fortuna ad oggi nessuno stilista ha avuto la pessima idea di lanciare una camicia con due cravatte sul mercato.
Quello che invece sta usando Doc qui sopra è una specie di binocolo digitale, magari in futuro potrebbe essere l’app di uno smartphone evolutissimo.
Ma… quello non è un iPod Classic?? No, non lo è. E fa quasi commuovere il fatto che si aspettassero una visita della “Regina Diana” in America per il 2015. Lady D morì nel 1997, mentre la Regina Elisabetta è ancora viva.
Videoconferenza
Niente smartphone quindi, ma in compenso i servizi ci sono quasi tutti. Ecco una clamorosa videoconferenza tipo Skype / FaceTime su uno schermo piatto da almeno 60 pollici. Eppure siamo ben lontani persino dal Full HD, quello proprio non se lo sono immaginato.
Smart TV analogiche!
E parlando di videochiamate, è incredibile notare quanto si siano avvicinati al concetto di televisione nel 2015, eppure quanto ne siano contemporaneamente rimasti distanti: sono riusciti ad immaginare cose che effettivamente oggi succedono, come i comandi vocali (già presente sui televisori Samsung, su Xbox One, e come non pensare alla nuovissima Apple TV?), videoconferenze e schermi enormi e sottili, eppure…
Eppure è ancora tutto analogico! Quell’effetto neve, le distorsioni tipiche dell’analogico, la totale mancanza di alta definizione… di certo il passaggio dall’analogico al digitale era difficile da immaginare, eppure non così impossibile da prevedere.
Volopattino
Hahaha. No. Niente volopattino Mattel.
Il vero 2015
Al di là delle evoluzioni tecnologiche, le mode attuali (hipster, selfie, tatuaggi ovunque, tanto per dirne alcune) erano davvero impossibili da prevedere. Ho trovato un video di College Humor che immagina come sarebbe stato Ritorno al futuro – Parte II se Marty fosse finito nel vero 2015. Inutile specificare che è un video divertente e come tale va preso.
E voi? Eravate nati nel 1985? Cosa vi aspettavate dal 2015? Fatecelo sapere nei commenti.
1 commento su “Ritorno al futuro: le differenze col vero 2015”