Pusher: Jailbreak iPhone 2.2 del Rip Dev. Commento

E va bene, ieri vi ho presentato Pusher del Rip Dev per il Jailbreak di iPhone 2.2 senza un minimo di commento proprio per vedere le vostre reazioni. La risposta è stata positiva perché nei commenti sono uscite le contraddizioni che speravo notaste. Come avvenuto in passato con nomi diversi, QuickPwn e PwnageTool rappresentano ormai lo standard per lo sblocco e il jailbreak di iPhone 2.2: Pusher, essendo l’ultimo arrivato, vuole farsi notare con le sue diverse funzioni; inoltre il Rip Dev vuole in questo modo riportare al centro dell’attenzione Installer, programma che ha fatto la storia ma che ora non è sicuramente al pari di Cydia.

E successa una cosa strana con l’arrivo del firmware 2.0, una sorta di passaggio di testimone: i ragazzi del Rip Dev, non credendo in un Jailbreak del nuovo firmware, non hanno preparato la nuova versione del programma; al contrario Saurik, aiutato da qualcuno di cui non possiamo fare nomi, ha rilanciato il suo Cydia che era un programma che viveva all’ombra di Installer. Ecco che l’interpretazione di Pusher non può che passare anche da qui: un tentativo di riportare in auge Installer.

Tentativo, nulla di più. Che senso ha, applicare il Jailbreak, per avere a disposizione solo un programma come Installer in cui è presente poco o nulla? Dubito fortemente che nel breve periodo gli sviluppatori indipendenti tornino anche su Installer: Cydia attualmente è una buona piattaforma per distribuire il software che Apple non vuole che esista.

Abbiamo anche qualche riserva sul Jailbreak stesso. Assolutamente d’accordo sul fatto che Pusher applichi il Jailbreak in maniera diversa: non ne vediamo l’utilità però. Non aprendo la partizione di sistema (root) ma andando a insidiarsi nella partizione utente, non è un vero e proprio Jailbreak: i files di sistema rimangono infatti blindati come vuole Apple (niente SSH e niente modifiche, solo programmi che non intervengono direttamente sul telefono). Se poi vogliamo essere pignoli, Pusher utilizza lo stesso framework di QuickPwn e anche la struttura stessa dei files è simile; inoltre, cosa ancora più importante, Pusher contiene  una riga di codice che indica una connessione verso https://thanatos.ripdev.com/auth/ trasmettendo indirizzo MAC, seriale, IMEI e IMSI del proprio melafonino. Puro censimento?

Proprio per questo vi invitiamo ad applicare il Jailbreak con QuickPwn e non con Pusher: l’elevata esperienza del DevTeam ci fornice un tool funzionante e senza brutte sorprese. Ci uniamo all’appello dell’amico BigBoss: Pusher non è, al momento, una valida alternativa al classico Jailbreak. Crediamo possa essere inteso come un nuovo scontro della guerra tra bande (Cydia Vs Installer) e poco più: quando il Jailbreak stesso sarà differente e quando Pusher offrirà l’installazione di Cydia, torneremo a parlarvene. Al momento la scelta di TAL ricade su QuickPwn.

9 commenti su “Pusher: Jailbreak iPhone 2.2 del Rip Dev. Commento”

  1. Potreste specificare per favore se il software per lo sblocco del iphone2.2 e per MAC o per PC ???
    Non mi semba cosi difficile!!!

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  2. @ costantino:
    Attualmente è solo per Mac. La versione Win è in arrivo. Attualmente lo sconsigliamo ed è per questo che non abbiamo fornito note di versione e link diretto. Questa sera provvedo. :-)

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  3. Io ho una domanda che forse in mille già hanno fatto ma non mi è chiaro. Se io voglio un telefono sbloccato e per sbloccato intendo iphone 2G che funziona con sim italiane ma non mi interessa l’installer o cydia, perchè voglio scaricare dall’appstore, che cosa devo fare? e qualunque cosa io faccia ci sono controindicazioni per il mio telefono? Sono fermo alla 1.1.4
    Grazie

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  4. Tralasciate un motivo fondametale che mi può portare ad usare pusher: mantenere la baseband aggiornata.
    Perché nessuno dice chiaramente che la parte telefonica è rimasta invariata dalla prima versione? L’iphone è prima di tutto un tel. Se hai problemi di ricezione o stabilità della chiamata cosa ci fai dell’ssh? Ti prendi un nokia da 19€??

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