Durante il suo intervento per la fine dell’anno accademico tenuto alla George Washinton University la scorsa domenica, il CEO di Apple tim Cook ha raccontato ai nuovi laureati di seguire la loro Stella Polare, sostenendo che non è necessario fare una scelta tra giusto e sbagliato, ma trovare un lavoro che permetta di sopravvivere facendo del bene al mondo.
Nel suo intervento, durato 20 minuti, Cook ha fatto riferimento al movimento per gli uguali diritti, la lotta per la parità universitaria, al seguire i propri sogni contribuendo alla stesso tempo al bene del mondo e, ovviamente, ad Apple.
Con abile retorica, Cook ha implorato i neo laureati a seguire la loro stella polare, come ha fatto lui quando si è unito ad Apple. Prima di lavorare a Cupertino, ha raccontato il CEO, Cook si sentiva alla deriva. Aveva diviso completamente la sua vita privata dalla sua vita professionale.
Steve Jobs gli ha però cambiato la vita. Jobs gli ha spiegato che attraverso il duro lavoro era possibile non solo cambiare la propria vita, ma la vita di tutto il mondo. Cook, uno strenuo sostenitore dei diritti umani, ha spiegato che la sua bussola morale è stata molto influenzata da quello che è successo in Alabama durante il 1970, un periodo molto tumultuoso per il sud degli Stati Uniti.
Ai nuovi laureati, Cook ha spiegato che è difficile trovare un punto d’incontro tra il successo economico e la propria morale. La sfida, ha spiegato il CEO, è:
Trovare un lavoro che paghi le bollette, metta il cibo in tavola e vi permetta di fare quello che è giusto e corretto.
Oltre ad alcuni aneddoti della sua vita, Cook ha anche citato l’amore di Apple verso l’ambiente, l’educazione e l’uguaglianza sul posto di lavoro:
La storia si ricorda difficilmente di una persona. Ma non dimenticate mai che succede. E quella persona puoi essere tu. Potresti esserlo. E dovresti esserlo.
Cook ha concluso il discorso scattando una fotografia dei neo-laureati con il suo iPhone, aggiungendo:
Questa è la migliore visione al mondo.
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