Vi ricordate del Pono, il riproduttore musicale ad alta fedeltà apparso su Kickstarter circa un anno fa che prometteva una qualità audio senza eguali grazie ad un nuovo formato musicale lossless? Ebbene, secondo recenti test, non suona diversamente da un iPhone.
Il Pono Player, alla cui realizzazione ha contribuito il cantautore e chitarrista Neil Young, è basato su un nuovo codec FLAC a192kHz/24-bit, messo a punto con la collaborazione con nientemeno che Steve Jobs, anch’esso interessato alla definizione di un nuovo formato audio di alta qualità.
Secondo recenti studi, eseguiti in cieco, vale a dire non conoscendo quale fosse la fonte dell’audio, gli utenti hanno preferito in larga parte l’audio proveniente da iPhone con MP3 di alta qualità e nessuno ha notato eclatanti migliorie nel formato FLAC di Pono.
Tale formato dovrebbe riuscire a separare i canali audio sinistro e destro in modo tale da poter essere indirizzati a cuffie ad alta impedenza e sistemi stereo professionali, ma nella realtà i vantaggi del Pono si riducono alla sola capienza del dispositivo, 128GB, data la recente dismissione di iPod Classic.
Tra gli aspetti negativi sicuramente il prezzo del dispositivo, 399$, la qualità non certo eccelsa o quantomeno significativamente diversa da quella di altri riproduttori musicali di buona qualità, la necessità di riacquistare tutte le canzoni presenti nella propria libreria a 2.50$ l’una, il design discutibile e la scarsa durata della batteria, che raggiunge appena le 8 ore.
via | AppleInsider
mi sembrano poco i test fatti per considerare questo riproduttore di mediocre qualità. scrivere che l’utente medio non puo distingure la differenza e’ un po puerile. quando e’ arrivato l’MP3 in molti non si sono resi conto di quanto avesse perso dalla qualità analogica. per uditi affini e musicisti sicuramente la differenza si sente. altro aspetto che un iphone non riproduce audio lossless (ne flac) a 24 bit.
grazie all’immondizia di mp3 e formati il cui scopo è esclusivamente commerciale abbiamo disimparato un’intera generazione di persone all’ascolto di musica di qualità. Per fortuna ci sono siti come tidalhifi che provano a ridefinire questo concetto (che certamente ha un costo ma qui parliamo di qualità).
questo dimostra quanto l’audiofilia sia uno spreco di denaro.
oltre certe soglie l’orecchio non coglie, in particolare non coglie quando ci sono rumori di sottofondo (e se una persona è normale ascolta musica sui mezzi pubblici o simili, anche a casa inoltre possono esserci rumori di sottofondo).
La differenza tra un mp3 ad alta qualità (o nel formato m4a di apple) e un FLAC è quasi nulla. Il vantaggio del FLAC è che ogni compressione da quel formato non perde mai in qualità, il vantaggio non è ascoltare direttamente in quel formato… il FLAC è insomma un formato di storage che serve a chi vuole convertire la musica molte volte per diversi dispositivi che leggono diversi formati, conservando il FLAC si avrà sempre la qualità massima, convertendo da un formato già compresso si avrà una leggera perdita di qualità ad ogni conversione (cosa che nel 90% dei casi non incide a tal punto da rendere il tutto inascoltabile).
Non vedo alcun futuro per lettori del genere, che tra l’altro buttano via i 128GB in FLAC (che naturalmente occupano molto di più di un normalissimo mp3 o m4a).
La musica viene inoltre in maggioranza prodotta per essere fruita compressa, quindi se uno decidesse di prendere quel lettore dovrebbe adattare i propri gusti alla musica disponibile.
non è così, ti assicuro che impianti di qualità fanno la differenza e anche orecchie poco allenate o oramai abituate ai ridicoli bitrate di stra-compressi mp3 sono in grado di apprezzare la puizia, nitidezza, dettaglio e ampiezza sonora prodotta da queste sorgenti ma c’è un però: bisogna spendere (tanto), capirci (molto) sulle apparecchiature che compongono la catena hi-fi, avere le sorgenti giuste (e non pseudo-lossless ripresi chissà da quali master) e soprattutto non pensare che da un player portatile (anche costoso) per il solo motivo che può riprodurre musica lossless ci sia automaticamente la qualità che cerchiamo. Non diciamo eresie sulla musica pensata per essere fruita compressa che sento già le rivoltelle degli ingegneri del suono pronte per il suicidio di massa. Nel caso specifico del Pono si tratta di un prodotto scadente. Un consiglio: prova ad ascoltare qualcosa dalla Society of Sound di B&W in qualche sala d’ascolto seria.
te lo dico chiaro e tondo non ho soldi da buttare. inoltre il genere musicale che mi piace di più è prodotto per serie tv/anime giapponesi quindi di lossless non ha niente (ma mi piace comunque). ho qualche amico con questa passione che spende patrimoni e ogni tanto insiste per farmi ascoltare qualcosa, personalmente anche se sento qualcosa di leggermente diverso non sono rimasto “estasiato” o roba simile anzi sono rimasto molto indifferente (in parte anche perchè quel genere musicale non mi piace molto).
Tra l’altro trovo che sia molto più gratificante l’ascolto musicale dal vivo a teatro (in questo caso la musica classica da il meglio di se, anche altri generi comunque se la cavano egregiamente) quando voglio una qualità assoluta piuttosto che in stereo, e, strano a dirlo, un abbonamento a teatro costa meno di un impianto ad hoc di un audiofilo puro.
non capirò mai cosa spinge qualcuno a spendere tanto solo per ascoltare un po’ di musica.
gli ingegneri in generale hanno il mio permesso per usare le rivoltelle (sarà che tra informatici e ingegneri informatici non corre buon sangue e mi avranno contagiato i miei colleghi).
dal punto di vista puramente tecnico i bitrate degli mp3 a 320 e gli m4a a 256 non hanno nulla da invidiare al FLAC, un orecchio certe frequenze non le sente, gli ultrasuoni li sentono i cani… e sono quelli che vengono tagliati da questi formati per ridurre lo spazio occupato (chiaramente qualche ignorante in materia c’è sempre dopotutto sono argomenti che si studiano solo in facoltà specifiche universitarie e non tutti gli studenti prestano attenzione). Ho parlato quindi di mp3 e m4a ad alta qualità non di formati ultra-compressi (tra l’altro l’m4a può anche contenere un formato chiamato apple lossless che al pari del flac è un formato lossless, ma io stavo chiaramente parlando del formato itunes). Non stavo quindi parlando di musica “presa da chissà dove” ma di musica venduta sui principali store musicali.
Chiaramente quando si parla di musica del consumatore abituale si parla anche di spotify e youtube che hanno, se non erro, una qualità sui 192… qualità che, nel mio messaggio precedente, ho specificato nella maggior parte dei casi va comunque molto bene (se uno ascolta la musica sull’iphone con le cuffie in autobus non c’è alcuna differenza).
Riassumendo:
• se devo ascoltare musica di qualità non c’è niente di meglio che andare a teatro ad ascoltarla dal vivo e un abbonamento a teatro costa meno di un impianto quindi non trovo logico usare un impianto audio.
• non noto differenze che fanno gridare al miracolo, nè capisco per quale motivo spendere tanti soldi per ascoltare un po’ di musica.
• la musica che ascolto non viene prodotta in lossless
• preferisco ascoltare la musica come sottofondo, mentre sono in autobus o mentre leggo un libro.
• non c’è alcun motivo tecnico per il quale un lossless è meglio di un mp3/m4a ad alta qualità proveniente dai principali store musicali. infatti vengono tagliate frequenze uditive al di fuori delle orecchie umane (a meno che uno non si ritrova l’udito di un cane non le può sentire).
Per questi motivi, (e altri) ritengo l’audiofilia uno spreco di denaro (in ogni caso, giusto per essere chiari, ognuno è libero di usarlo come vuole il proprio denaro, di sicuro meglio l’audiofilia dell’alcol o del vizio del gioco… ed è pieno di gente che spreca il proprio denaro in collezioni di francobolli o monete da collezione… anche qui non c’è niente di male, anch’io ho le mie fisse).
la tua (opinabile) opinione personale poco anzi nulla centra con l’oggetto del discorso. Si scriveva di riproduttori o di ascolto di qualità. Cosa centrano considerazioni come la preferenza dell’ascolto a teatro o in sottofondo mentre leggi con il discorso sulla qualità delle sorgenti o dei riproduttori che è alla base dell’articolo? Cosa centra che non hai soldi da buttare? Ma a me può minimamente interessare? Hai capito il succo del discorso? Per te compressione audio significa solo tagliare alla soglia d’udibilità? Mamma mia che confusione che hai!
ma perché ti ho risposto? Passo e chiudo.
“te lo dico chiaro e tondo non ho soldi da buttare. inoltre il genere
musicale che mi piace di più è prodotto per serie tv/anime giapponesi
quindi di lossless non ha niente”– Ma che dici? Certo se ti scarichi tutto pirata… Non ci sono i lossless ? cdjapan.co.jp … negozio online giapponese che spedisce all’estero, di colonne sonore di anime è strapieno.
scarico tutto da itunes, niente di piratato. le opening vengono registrate per la trasmissione televisiva quindi lossless 2 balle (poi a mettere 4 canzoni su un cd ci riesco anch’io). tra l’altro comprare cd al giorno d’oggi significa essere rimasti indietro di un secolo.
post praticamente inutile. si parla di riproduzione e qualità audio non di colonne sonore di cartoni animati. chi ha ascoltato per anni audio analogico di qualità sa di cosa si parla. alla nascita l’MP3 e’ risultato subito scadente e la differenza si sente. tagliare frequenze e comprimerle rovina l’opera musicale. il formato non compresso di gran lunga migliore. il pono ha di suo una buona circuitazione (meno impedimento e perdita) e legge formati non compressi a 24bit (cosa che non fa un ipod o iphone). il suo prezzo e’ sicuramente un po alto ma molto meno del nuovo lettore sony da 1.200 euro. anch’io non ho soldi da buttare e non lo comprerò, ma nulla toglie che la qualità audio un giorno non diventera’ uno standard a prezzi più contenuti.
peccato che io ascolto al 99% opening…. quindi chiaramente non getto via soldi. mi pare quindi di non aver detto niente di strano.
tra l’altro, come ho già spiegato, a meno che non siate tutti cani che percepiscono gli ultrasuoni tra un buon mp3 campionato bene e un flac a livello uditivo non c’è alcuna differenza.
ma magari sono io che devo ancora sviluppare la capacità di sentire gli ultrasuoni…o forse sono finito nel covo di batman. XD…
tra l’altro è incredibilmente divertente quanto gli audiofili abbiano a cuore l’ascolto della musica in “alta qualità” e quanto se la prendano se qualcuno dice di non notare differenze (ma ognuno sarà libero di ascoltare la musica che vuole nella qualità che più gli aggrada? sarà libero di dire che anche ascoltando la musica su youtube la qualità è già buona?) fortuna che sono quei 4-5 gatti che si sfogano solo qui (nella vita reale per fortuna non si vedono)…
La questione sta diventando ridicola… tra l’altro nessuno di voi audiofili ha risposto all’obiezione più evidente… costa meno un abbonamento per andare a teatro e ascoltare musica dal vivo a concerto che farsi un impianto che un audiofilo considera degno… ascoltare musica dal vivo a teatro (o a un concerto) è sicuramente l’esperienza migliore dal punto di vista uditivo, dovrebbe rappresentare il massimo per un qualsiasi amante della musica.
Invece gli audiofili preferiscono credere a tante cazzate come la storia che le frequenze tagliate modifichino il suono (succedeva con gli mp3 a 128 ma adesso siamo a 320 per i brani commerciali… il problema non si pone più).
Che l’mp3 non sia il massimo è chiaro visto che altri formati come ogg, m4a in meno spazio riescono ad avere una qualità maggiore, tuttavia anche l’mp3 con più spazio occupato e una compressione inferiore (320 appunto) può avere un’ottima qualità.
I formati compressi sono stati inventati per tagliare solo le frequenze che non si possono sentire, o al massimo per le frequenze che si sentono pochissimo (questo accade solo quando la compressione è alta).
Tra l’altro, se vogliamo essere pignoli, anche dei normalissimi CD usano una campionatura standard, quindi teoricamente non prendono il 100% delle frequenze…
Solo che per non credere a qualunque stronzata bisogna saperle certe cose…
sei pensi che un formato compresso sia uguale a un formato non compresso evidentemente non sei preparato . non c’e’ bisogno di essere un cane per sentire gli ultrasuoni e non sono solo quelle le frequenze “tagliate” nella compressione mp3. tutte le frequenze compongono il suono. toglierle una significa modificare la sua frequenza armonica. prova ad ascoltare lo stesso brano su un impianto HIFI analogico di 20 anni fa con un vinile, buone casse e un ampificatore a valvole di qualità e sentirai la differenza. gli mp3 mancano di profondita’.
“tra l’altro nessuno di voi audiofili ha risposto all’obiezione più evidente… costa meno un abbonamento per andare a teatro e ascoltare musica dal vivo a concerto che farsi un impianto che un audiofilo considera degno… ascoltare musica dal vivo a teatro (o a un concerto) è sicuramente l’esperienza migliore dal punto di vista uditivo”
la domanda non si pone, se vuoi ascoltare la musica a casa o dove vuoi non devi andare necessariamente a teatro (a teatro?!?). per questo e’ nato il walkman o ipod. per ascoltare la musica dove vuoi. se ti ascolti la musica su youtube o le colonne manga non hai di certo queste esigenze. se non sei interessato a questo tema non capisco perche hai lasciato due libri di commento.
“La differenza tra un mp3 ad alta qualità (o nel formato m4a di apple) e un FLAC è quasi nulla.”–Se sei sordo, hai problemi gravi all’udito sicuramente non puoi sentire le differenze.
se sei un cane complimenti puoi sentire le differenze
certo, certo da studio in cieco con gente che non apprezza la differenza, quand già è arcinota in ambienti audio professionali e audiophile l’enorme differenza già tra un MP3 e un Wav a soli 16 bit. nel pono Stiamo parlando di formati di eccezionale qualità , anche alle misure. per gente con orecchio allenato a capire e soprattutto aopprezzare le differenze e che sente la differenz a tra un analogico e un audio digitale a bassa risoluzione o freq. di campionamento in termini di veridicit detimbirca, dettaglio, immagine, dinamica etc per non parlare delle misure sui banchi di prova. . Se fate un test in cieco tra un vino di alta qualità e una medio basso sulla popolazione generale avrete gli stessirisultati. è il motivo per cui a la m.p. degli italiani guarda un programma o format nazional popolareo tamarro invece che un documentario scientifico o naturalstico. io concordo con Neil Young. ha fatto bene. sicuramenteper pochi (purtroppo costo molto elevato). guardate quanti artisti intervitati (in rete) invece sentono la differenza. Chi vive di ascolto, chi produce musica o suona sicuramente apprezza la differenza tra uno strumento reale e uno digitale. questo gap si sta cercando di colmarlo il piu èossibile proprio con aumento di risoluzione e freq di camoionamento (oltre che piu bassa dist possivbile). fate un confronto con un pezzo identico di musica con strumenti naturali o orchestrale , ascoltatelo in piu formati a volume medio alto e capirete di che sto parlando. c’è invece gente che neanche capiccr la differenza tra un pomodoro fresco e uno in scatola. che vi aspettate?