I Google Glass passano sotto Tony Fadell, il padre di iPod

Nonostante lo scarso interesse per il momento dimostrato dagli sviluppatori, Google sembra credere molto nel progetto Google Glass, al punto da ridefinirne la struttura interna a partire dall’assetto organizzativo. Google Glass uscirà infatti dal Google X Labs per essere assegnato al proprio dipartimento, guidato da Ivy Ross e capeggiato da Tony Fadell, padre di iPod e di Nest, il termostato intelligente.

googleglass

Complice l’alto prezzo di vendita, la beta pubblica di Google Glass non è mai decollata e l’azienda ha infatti deciso di chiudere il programma Explorer, programma mediante il quale anche i privati potevano acquistare il dispositivo.

Il team Google Glass – a detta della società con sede a Mountain View – rimane fortemente motivato e più che mai entusiasta del progetto. È prevista infatti per il 2015 la presentazione di un nuovo modello di Google Glass, attualmente in fase di testing interno. Che sia questa la versione destinata a colonizzare un mercato completamente nuovo?

La guida esperta di un ex dirigente Apple di alto profilo, quale Tony Fadell è stato al tempo di iPod nel periodo 2006–2008, potrebbe indubbiamente giovare a Google e fare la differenza.

via | MacRumors

1 commento su “I Google Glass passano sotto Tony Fadell, il padre di iPod”

  1. personalmente ero molto interessato a questi glass (più che agli smartwatch).
    ma il problema non era il costo (almeno non per me) e neanche l’utilizzo, era la reperibilità. Trovarli in giro era quasi impossibile e visto il prodotto così nuovo c’era il timore, almeno da parte mia, di non saperli usare e di non poter chiedere a nessuno come fare cosa….
    in giro è pieno di smartphone costosi, le persone li comprano perchè sanno che nel peggiore dei casi si fanno un giro su internet e capiscono se c’è un problema o stanno sbagliando qualcosa… i google glass invece, anche uno riuscisse a trovarli, come si usano? la garanzia a chi la devo richiedere in caso di guasti? google non suggerisce neanche a cosa potrebbero servire (sono trapelate molte cose interessanti ma alcune cose non si è capito se sono potenzialità o funzioni già implementate)… E dopo qualche anno che dovevano essere lanciati i glass ancora al supermercato non li ho visti… non vedo nessuno girare con i glass… nessun potenziale “early adopters”… il nulla… e adesso sono usciti anche gli smartwatch che fin’ora in pochissimi usano (più che altro tra i malati di tecnologia che hanno soldi da buttare)…
    C’è poco da fare, una cosa può essere interessante quanto vuoi ma finchè non viene commercializzata su ampia scala resta un prototipo interessante… come la macchina che guida da sola o altre meraviglie già pronte e testate ma che a livello di mercato nessuno vende…

    Apple quando ha commerciato iphone ha fatto il botto proprio perchè ha commercializzato il futuro nel presente… ossia ha detto una data d’uscita e negli stati uniti ne sono stati venduti un sacco…
    Google con i glass ha fatto perdere pian piano l’interesse.
    Gli smartwatch sono il passato commercializzato nel presente quindi è chiaro che interessino poco.

    In queste poche righe spero di aver reso l’idea… li lancino questi glass, a livello mondiale, su larga scala, sul loro sito (come minimo).

    Il problema è che non vogliono rischiare… ma chi non risica non rosica… apple si poteva rovinare con il lancio dell’iphone ma ha saputo rischiare (cosa che oggi non pare sappia fare).
    google fa tante cose interessanti. ma fino a quando resteranno prototipi per me sono sforzi inutili.

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