Smart Watch 3, come molti dei suoi concorrenti, è basato su Android Wear, versione del sistema operativo mobile di Google progettata per i dispositivi indossabili. Smart Band Talk, la versione dotata di schermo e-paper, implementa un sistema proprietario più semplice, permette di telefonare direttamente dal polso (come i Righeira o Dick Tracy) e si propone come un concorrente del Pebble. Rispetto all’annuncio di Samsung l’offerta di Sony è più concreta: prezzi e disponibilità sono già noti (ufficiosamente).
Smart Watch 3
La terza incarnazione del dispositivo da polso Sony monta un display LCD da 1,6 pollici 320×320 TFT Transflective, 4GB di memoria, 512MB di RAM e processore da 1.2GHz. Presente anche connettività Bluetooth, immancabile su un dispositivo di questo tipo, e localizzazione tramite modulo GPS. Per chi se lo chiedesse, la risposta è sì, il dispositivo è impermeabile (certificazione IP68).
La gamma di 4 colori (nero, lime, bianco, rosa) si addice alla natura “fashion” di un dispositivo di questo genere, anche se al lancio saranno disponibili solo le colorazioni nero e lime. L’anima del prodotto è Android Wear, che Sony abbraccia nonostante passate dichiarazioni di segno opposto. Le funzioni di tracciamento delle abitudini dell’utente si basano tutte sul riconoscimento di pattern di movimento, in assenza di veri e propri sensori biometrici.
Da segnalare la presenza di una memoria locale da 4GB, pensata principalmente per permettere la sincronizzazione tramite Bluetooth di brani musicali della propria libreria sul dispositivo, da ascoltare sempre tramite cuffie senza fili, data l’assenza (comprensibile) di un’uscita jack.
L’interazione con il dispositivo è quella che già caratterizza altri analoghi concorrenti basati su Android Wear. Smart Watch 3 è compatibile con Google Now, che si può attivare con il comando vocale “Ok Google”, e le funzioni integrate sono quelle offerte dalla piattaforma di Mountain View (registrazione appuntamenti, reminder interattivi e intelligenti basati, indicazioni di percorrenza basati su dati del traffico e meteo e molto altro).
Smart Watch 3 sarà disponibile a fine ottobre (o in ogni caso prima delle vacanze natalizie, assicurano da Sony) e costerà 229€, con possibili variazioni a seconda dei mercati.
Smart Band Talk
Durante la conferenza di ieri all’IFA Sony ha presentato anche Smart Band Talk. Come suggerisce il nome, il dispositivo unisce alle funzioni di life-logging (raccolta dei dati sull’attività dell’utente) anche la funzionalità di chiamata vocale HD. In quel caso è necessario collegare il dispositivo ad uno smartphone Android.
La registrazione dei pattern di movimento dell’utente sono affidati ad altimetro e accelerometro, anche in questo caso nessun sensore biometrico presente sul dispositivo. Vedremo se sarà Apple, la prossima settimana, a spianare la strada in questo senso.
Il dispositivo monta un display e-paper da 1,4 pollici, simile in tutto e per tutto a quello di un e-reader, che offre un’ottima visibilità anche in pieno sole. La sensibilità al tocco dello schermo è limitata, ma sufficiente a garantire un interazione di base. Il sistema di riconoscimento vocale di Sony (tecnologia proprietaria dell’azienda, in questo caso) permette di accedere ad ulteriori impostazioni del dispositivo, come l’impostazione di suoni predefiniti per i bookmark o l’attivazione di funzioni specifiche.
Smart Band Talk sarà disponibile sempre in autunno e costerà indicativamente 159€.
Life Log
L’applicazione di Sony per la “quantificazione del sé” (passatemi la traduzione dal suono vagamente filosofico della locuzione “quantified self”) si chiama, senza troppa fantasia, Lifelog. E’ disponibile su Google Play ed è compatibile con i dati registrati dal Smart Watch 3 e Smart Band Talk.
L’app permette di impostare obiettivi legati alle proprie attività e ne tiene traccia grazie ai dati che arrivano dai bracciali intelligenti. Più avanti quest’anno, dice l’azienda, sarà disponibile anche una versione online del software. Per attivare il tracciamento è necessario uno dei wearable Sony, un dispositivo Android e un account su Sony Entertainement Network.
Onestamente, interssante la smartband con display a bassissimo consumo, bisogna vedere la praticità nella lettura delle notifiche.
Lo smartwatch 3 invece è un passo indietro esteticamente (sembra per regazzini) rispetto al bel 2 in metallo, così come l’adozione (fino a ieri smentita) di android wear è una grossa ammissione di sconfitta oltre che un peccato per chi ha sostenuto (sviluppatori e clienti) il precedente s.o. creando e comprando applicazioni.