Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le indiscrezioni sull’interesse di Apple per lo zaffiro, il “vetro” ultra resistente che l’azienda potrebbe utilizzare per lo schermo dell’iPhone 6 oppure per il quadrante del fantomatico iWatch.
A confermare che qualcosa bolle in pentola c’è la mega-fabbrica di zaffiro che Apple sta per avviare a Mesa, in Arizona. E ora c’è anche un commento di Mark Shuttleworth, il CEO di Canonical, la software house che sviluppa Ubuntu.
Durante una conference call incentrata sulle strategie mobile di Canonical, Shuttleworth si è “lasciato scappare” un’osservazione che non è sfuggita ai cronisti tecnologici:
“Apple ha da poco fatto sue 3 anni di scorte degli stessi schermi di zaffiro che volevamo utilizzare per l’Edge.”
Per chi non lo ricordasse, l’Ubuntu Edge era il super-smartphone che Canonical tentò di sviluppare qualche tempo fa. Shuttleworth e compagnia provarono a raccogliere fondi per il progetto tramite indiegogo, ma la somma richiesta (più di trenta milioni di dollari) non fu raggiunta e i piani per la realizzazione del dispositivo vennero messi da parte.
L’Edge prevedeva uno schermo da 4,5″, una dimensione che Apple potrebbe adottare per l’iPhone 6, in effetti (anche se al riguardo i rumor rimbalzano da mesi come palline in un flipper).
Il commento si inserisce inoltre nel solco di altre recenti indiscrezioni secondo cui Apple avrebbe comprato forniture di zaffiro sufficienti per la realizzazione di 200 milioni di schermi per smartphone.
Rimangono naturalmente diverse incognite. In primis non è assolutamente chiaro se quando si parla di scorte di zaffiro ci si riferisce a schermi già destinati ad un uso preciso. Non dimentichiamo, infatti, tutte le voci che parlano di display in zaffiro anche per l’iWatch. In seconda battuta, viene da chiedersi che cosa farà di preciso la fabbrica di Mesa, Arizona. Produrrà direttamente lo zaffiro per gli schermi, oppure, almeno all’inizio, si occuperà solamente dell’assemblaggio sulla base delle scorte già acquisite?
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