Solo ieri abbiamo parlato del nuovo Supplier Responsability Report pubblicato da Apple nelle scorse ore. Apple, nel documento che documenta il lavoro della catena di fornitori e di produzione dell’azienda di Cupertino, scrive che il tantalio utilizzato in iPhone, iPad e Mac non arriva da zone di guerra. L’annuncio ha fatto felice Greenpeace, che si è pubblicamente complimentata con Apple.
A rilasciare la dichiarazione a TechCrunch è stato l’Energy Cmapaigner per Grennepeace Tom Dowdall:
Apple ha aumentato la sua trasparenza quando si tratta di fornitori, e questa sta diventando una delle principali caratteristiche della leadership di Tim Cook nell’azienda. Apple ha flesso i suoi muscoli in passato per spingere i fornitori a rimuovere sostanze dannose dai prodotti e utilizzare energie rinnovabili per i data center. Ora sta mostrando come lo stesso modello possa essere applicato per ridurre l’utilizzo di minerali provenienti da zone di guerra. Samsung e altri produttori di elettronica di consumo dovrebbero seguire l’esempio di Apple e mappare i loro fornitori, così che l’industria possa far sentire la sua influenza per la costruzione di dispositivi che sono migliori per le persone e per il pianeta.
Questo è un importante complimento per Apple, che nel corso degli anni ha avuto una relazione di alti e bassi con l’organizzazione per la salvaguardia dell’ambiente. Il fatto di avere nominato direttamente Samsung, e avere elogiato Apple rispetto alla concorrenza, potrebbe portare l’azienda coreana e gli altri concorrenti a seguire realmente le orme di Apple con il solo scopo di dimostrare che “anche noi lo facciamo”. Greenpeace potrebbe così spingere nuove aziende (delle dimensioni di Apple e Samsung) ad iscriversi alla Public Private Aliance on Responsible Minerals Trade, di cui Appel fa parte dallo scorso anno.
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