iTunes è morto? Una conclusione un po’ affrettata forse, ma visti i numeri a cui ci ha sempre abituati Apple con la sua piattaforma, pare sia proprio il caso di dirlo. iTunes è morto, viva iTunes. Dopo la conferma del suoi declino, per la prima volta dal 2003, si è cercato un po’ di capire i motivi di un movimento simile, dando la colpa ai servizi di streaming musicale come Pandora o, per rimanere nelle possibilità del Vecchio Continente, Spotify. Ma Horace Diu, analista di Asymco, osa trovare una spiegazione alternativa, a cui sicuramente non ha pensato nessuno: potrebbe essere che passiamo effettivamente meno tempo ad ascoltare musica?
Diu sostiene che abbiamo tutti meno tempo libero per ascoltare musica, e più tempo passiamo usando applicazioni, meno ne abbiamo per altre attività. Come, appunto, la musica.
I consumatori hanno una quantità fissa di tempo libero, e si tratta di un vincolo più rigido rispetto al loro budget di spesa. La competizione per ottenere un po’ di tempo per l’utente è molto più dura rispetto a quella per ottenerne il denaro. E ciò che è incredibile in questo senso è che le applicazioni siano riuscite a guadagnare un po’ di quella quantità di tempo.
Il punto di Diu quindi è abbastanza chiaro: non si ascolta meno musica su iTunes perché esistono i servizi di streaming; se ne ascolta meno perché con gli smartphone si è cominciato a fare molto altro nel corso di questi ultimi anni, e un posto d’eccezione è rappresentato proprio dalle applicazioni.
Di contro, però, per quanto si tratti di una spiegazione piuttosto logica, sarebbe stupido escludere totalmente e non considerare l’incredibile successo che, soprattutto in quest’ultimo anno, hanno avuto piattaforme come Spotify.
E secondo voi, invece, cos’è che ha provocato questo calo nell’utilizzo di iTunes?
Siete d’accordo col buon Horace?
via | 9to5mac
O dio, mi sembra un’osservazione un po’ campata per aria. O vivo io in una dimensione parallela, ma vedo che tutti ascoltano musica. Anche perché la musica può essere un semplice sottofondo, non necessita per forza di concentrazione, soprattutto se è musica che si ha modo di ascoltare spesso.
Metto spesso la musica di sottofondo quando faccio cose, come le pulizie, cucinare, in auto o anche mentre gioco col tablet.
Chiaro che non ne compro molta: la differenza grossa sta nel fatto che una volta dovevi comprare l’album, ora solo la canzone che ti piace.
Molte comunque si scaricano da itunes.
Ribadisco, che brutto titolo..