Mac Plus: come un computer del 1986 ha conosciuto l’Internet del 2013

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Il Macintosh Plus è finito sul mercato nel gennaio del 1986. Questo significa che tra qualche giorno compirà 28 anni. La vostra lavatrice ha, quasi certamente, un processore più potente di quello utilizzato in questo computer, nato in un’epoca in cui Internet non esisteva. Ecco per quale ragione è interessate vedere come Jeff Keacher sia riuscito a collegare al nostro moderno Internet il suo decrepito Mac Plus.

Dopo qualche problema con il suo disco rigido, ormai segnato dagli anni, Keacher sapeva di avere bisogno di tre cose: un browser web, uno stack TCP/IP e un modo per collegare il suo Mac Plus alla rete casalinga. Safari e porte Ethernet non erano infatti presenti sul vecchio Mac Plus.

Kearcher spiega che trovare il browser non è stato un problema. Grazie a qualche sito FTP dimenticato da Dio, Kearcher è infatti riuscito a recuperare una copia di MacWeb 2.0, il browser web utilizzato negli anni 90 dai computer di Apple. Il browser aveva bisogno di 2MB di memoria RAM per funzionare, e il fortunato Mac Pro di Kearcher ne montava ben 4.

Anche il problema della stack TCP/IP è stato risolto facilmente grazie a MacTCP, che riusciva a girare a malapena su System 7.0. Certo, mancava il supporto per funzioni come il DHCP, ma MacWeb funziona perfettamente con MacTCP.

Il vero problema, per Kearcher, è stato collegare fisicamente il computer alla rete. Nessuna porta Ethernet e nessun collegamento WiFi avrebbero permesso a Mac Plus di vedere la rete di casa dell’autore. Fino a una decina di anni fa alcune compagnie progettavano adattatori SCSI-Ethernet. Ma si tratta di prodotti, ad oggi, rari e costosi. La soluzione? Trasformare un Raspberry Pi in una sorta di modem virtuale, in grado di fornire dati al Mac Plus con PPP o SLIP tramite una porta seriale.

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Raspberry Pi, per chi non lo conoscesse, è un piccolo computer non più grande di un mazzo di carte. Kearcher ha smanettato non poco per riuscire a collegare fisicamente un Raspberry Pi alla porta seriale del Mac Plus. Una volta fatto questo, rimaneva il problema del software, risolto tramite SLiRP, un server PPP per Raspberry Pi:

Documenti per la combinazione MacTCP, MacPPP e SLiRP erano ancora disponibili. Dopo avere modificato un po’ la configurazione, sono stato in grado di fare parlare MacTCP con MacPPP, MacPPP con SLiRP e SLiRP con il collegamento Ethernet, arrivando così al mio router e quindi al collegamento ad Internet. Siccome le porte seriali I/O di Mac Plus utilizzavano il processore, il segnale era limitato a 19 kbit/s, ma 19 è comunque un numero molto superiore a zero.

E come ha fatto Kearcher a fare arrivare i file di cui aveva bisogno sul Mac Plus? Il computer non utilizzava infatti floppy compatibili con le ultime generazioni di floppy Windows, e soprattutto Kearcher non aveva nulla di simile in casa. La soluzione è arrivata tramite Microphone, un simulatore di terminale, e ZMODEM, tramite il quale è stato possibile trasferire i dati tramite il collegamento al Raspberry Pi:

Ora, con Raspberry Pi, MacTCP e MacWeb tutti collegati era il tempo di navigare la rete! Giusto? Giusto?! No.

Gli sviluppatori di MacWeb non avevano infatti integrato il supporto al nome dei domini. Questo significa che per visitare un qualsiasi sito era necessario immettere l’indirizzo IP nella casella apposita. E questo senza il minimo supporto di standard che al tempo non esistevano, come HTTPS, cookies e CSS.

Una soluzione complicata, frutto dell’unione di Python, Requests, Flask e Beautiful Shop, ha permesso a MacWeb di raccogliere dalla rete i dati necessari a mostrare l’URL, amministrare eventuali cookies, ed eliminare da ogni pagina riferimenti a CSS, Javascript e immagini.

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Il risultato? Qualcosa che ricorda i primi browser WAP per i telefoni cellulari di una decina di anni fa:

Certo, era lento, ma funzionava! I dati si caricavano, le pagine venivano elaboarate, e i link erano cliccabili. Vi ho già detto che era lento? Era lento. Molto lento. Lento lento lento. Tipo che ci impiegava un minuto a effettuare il rendering di una pagina. […] Ad ogni modo lo scopo era di semplicemente introdurre il Mac Plus al Web. E l’incontro è stato successo.

Se state cercando tutti i dettagli riguardo questo esperimento malato, li trovate sulla pagina di Kearcher.

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