Non è raro che a spingere verso l’ADR sia il giudice stesso, al fine di snellire l’iter processuale. I benefici del ricorso a questo metodo alternativo esistono sia per Apple che per Psystar. L’azienda di Cupertino potrà mantenere il più privata possibile una questione spinosa che mette potenzialmente a rischio una buona parte del proprio modello di business, mentre Psystar in questo modo potrebbe addirittura ottenere più di quanto sperato.
L’ADR permette inoltre di mantenere al minimo i costi processuali per entrambe le parti. In questo modo sia Apple che Psystar possono evitare di sborsare una fortuna per un processo in piena regola. Un accordo economico che preveda un risarcimento alla Psystar da parte di Apple, seppur controverso e leggermente surreale, sarebbe poi una mossa comprensibile con cui l’azienda di Cupertino terrebbe sotto controllo rischi e costi. Un piccolo obolo da pagare per mettere a tacere definitivamente la questione sarebbe infinitamente più conveniente di un processo in piena regola volto a difendere una “questione di principio” demandando l’onere della decisione alla relativa imprevedibilità del giudizio della corte.
La segretezza garantita dall’ADR in ogni caso non sarà assoluta. Come suggerisce Tom Krazit su CNet potremo sapere quale sarà l’esito dell’accordo semplicemente tenendo d’occhio l’attività di Psystar: se il produttore di cloni continuerà a sfornare PC con Mac OS X pre-installato sapremo che il “settlement” sarà stato favorevole per la piccola azienda della Florida. Allo stesso modo se Psystar chiuderà i battenti o semplicemente depennerà i cloni dal proprio listino capiremo che Apple l’avrà spuntata.
Secondo me l’accordo è qualcosa del tipo: “Psystar smette di produrre i cloni e tiene la bocca chiusa in cambio di un considerevole apporto di denaro”.