Chissà quanti di voi si sono innamorati del Mac al solo guardarne le icone. Così belle, così colorate, così Mac.
E chissà quanti di voi si sono mai domandati se dietro una semplice icona si potesse celare qualcosa di ben più grande.
MacDailyNews ci svela che dietro una delle icone più insospettabili del nostro Mac, quella di TextEdit, si cela una vera e propria lettera nascosta.
La scoperta si deve ad un gruppo di “curiosoni” che hanno ben pensato di ingrandire questa icona nel tentativo di capire se quei tratti senza senso rappresentassero o no un messaggio nascosto.
E così si scopre che un tale John Appleseed (sarà l’alias di qualcuno in particolare? – vedi commenti NDR) scrive ad una non meglio precisata Kate:
Dear Kate,
here’s to the crazy ones. The misfits. The rebels. The troublemakers. The round pegs in the square holes. The ones who see thing differently. They’re not fond of rules. And they have no respect for the status quo. You can praise them, disagree with them, quote them, disbelieve theme, glorify or vilify them.
About the only thing you can’t do is ignore them.
Because they change things.
(Cara Kate, ecco uno dei pazzi. Uno dei disadattati. Dei ribelli. Gli imbroglioni. Le caviglie rotonde nelle scarpe quadrate. Gli unici che vedono il mondo diversamente. Loro non sono amanti delle regole. E loro non hanno rispetto per le condizioni sociali. Tu puoi elogiarli, puoi essere in disaccordo con loro, citarli, non credere in loro, glorificarli o disprezzarli.
Ma l’unica cosa che tu non puoi fare è ignorarli.
Perchè loro cambiano il mondo.)
Certo che leggendo queste parole sembra proprio di ascoltare Steve Jobs e il suo
Stay hungry. Stay foolish. (Siate affamati. Siate folli.)
Il Mac è una filosofia, la nostra filosofia.
Alex Zarfati 04/11/2007 il 10:58
Io questa frase ce l’ho sul desktop. Quando discuto con qualcuno, la apro. la leggo, e mi sento un po’ meglio.
Apple è grande nelle cose importanti e irrisistibile nelle sfumature.
John Appleseed (un nome ormai noto per i Mac-addict) è uno pseudonimo usato da Apple per la presentazione di prodotti, tutorial di posta, ecc. Ed era anche recentemente comparso nel video di presentazione di Leopard impersonato da un attore dall’asciutto stile minimalista.
C’è anche qualcuno che ha provato a scrivergli una mail (prendendo il numero dagli spot pubblicitari) o a fargli una telefonata (dallo spot Apple su iPhone). In una azienda normale nessuno avrebbe pensato a rendere attivo QUEL numero. Ma in Apple SI. Un risponditore automatico dice che John non è disponibile ora e reindirizza al sito di Apple. Fantastico.
Chi è John Appleseed in realtà? Johnny Appleseed, (John Chapman, 1774-1845), è stato un pioniere della storia americana, con il merito di avere introdotto in gran parte dell’Ohio, Indiana, e Illinois …..la PIANTA DELLA MELA. Diventò letteralmente una leggenda ancora in vita, per il valore simbolico associato al suo compito e alla prosecuzione delle tradizioni americane che nella mela vedevano un forte valore simbolico e identitario.
– Mi sono fatto aiutare da Wikipedia, ma la storia la conoscevo già ;) e non ho resistito a raccontarvela.
Dott.Paulus 04/11/2007 il 11:03
Semplicemente meraviglioso!
reset 04/11/2007 il 14:09
il mac è un computer come tutti gli altri, ha un processore intel come qualsiasi pc, si scrive con tastiera, si clicca con mouse. l’unica differenza è che costa il doppio di un pc.
windows vista è una merda, linux da’ problemi, ma il mac finché non sarà open source non varrà una cicca.
g3cko 04/11/2007 il 16:09
@reset:
ho usato windows dagli 11 ai 21 anni (10 anni della mia vita), e la maggior parte delle volte che usavo google era per trovare nuove bestemmie.
Ho mac da gennaio 2007, mai un crash, mai nessun tipo di problema, i winuser mi criticano solo dicendo “si ma tu non hai msn messenger”, non hanno nient’altro da dire
Alex Zarfati 04/11/2007 il 18:49
” windows vista è una merda, linux da’ problemi, ma il mac finché non sarà open source non varrà una cicca. ”
ok, amico, hai ragione tu.
E quindi TU, che fai? ti sei dato agli scacchi? (analogici….)
Dott.Paulus 04/11/2007 il 18:57
Bè, io consiglio gli scacchi sul Mac…
Almeno, quando stai per fare scacco matto non ti si impalla tutto… ;)
Filippo Trevisan 05/11/2007 il 03:04
“il mac finché non sarà open source non varrà una cicca”.
Eh si, considerando il fatto che il sorgente di Darwin, kernel di Mac OS X, è disponibile per chiunque….
Prova a dare un’occhiata: http://developer.apple.com/opensource/index.html
theseed 06/01/2008 il 15:38
ma si dai lasciatelo perdere reset..è un poverino che non sa nemmeno di cosa parla..
parliamo d’altro piuttosto: quella lettera sono nient’altro che le parole del celeberrimo spot apple (nel nostro paese andato in onda con l’orrenda voce di dario fo). La storia di appleseed non la sapevo! bella! qual’è il suo numero di cel? :)
rvinside 06/02/2008 il 10:53
Reset….ma lo accendi il cervello prima di parare?
Mi sa tanto che non capisci troppo di informatica, se no non avresti mai detto queste 2 frasi:
“il mac è un computer come tutti gli altri,”
“linux da’ problemi”
Vania 23/04/2008 il 12:22
Che storia intrigante si nasconde in una piccola icona :P
Ho preso il mio primo Mac da pochissimo e ci sto familiarizzando, vediamo se lo amerò come lo amate voi ^^
Paolo Petrone 23/04/2008 il 18:26
E’ la storia giusta per cominciare ad amare la Mela. Benvenuta tra i Mac-maniaci! :D