Coda: sviluppo web, tutto in una finestra (parte 1)

Nome: Coda 1.5.1

Categoria: Web Development
Licenza: 99 Euro
Data di rilascio: 09/09/2008
Piattaforma: Mac OS X Tiger & Leopard

Gli sviluppatori web sono quel genere di persone che hanno spesso bisogno di decine di applicazioni aperte per poter lavorare. Il software che recensiamo oggi si pone come obiettivo quello di ridurre questo numero, cercando di fornire all’utente tutti gli strumenti di cui necessita in una sola finestra (lo slogan è appunto: “one-window web development“).
Per farlo si avvale di moltissime funzionalità presenti in Mac OS X, a partire da intuitive animazioni, fino ad arrivare all’ottima navigazione del file system, sia locale che remoto.

Le caratteristiche sono davvero degne della maggior parte degli utenti Pro, e molti lo hanno scelto come rimpiazzo a Dreamweaver che, nonostante l’aggiornamento della suite CS4, non ha ancora soddisfatto completamente i veri designer puristi del codice (Coda non è infatti un editor WYSIWYG).
Ma osserviamo con maggior dettaglio le funzionalità di questo software.

Progetti e siti web: organizzazione

Aprendolo la prima volta, ci viene subito mostrata la finestra principale di lavoro (foto in apertura articolo), caratterizzata dalle toolbar, da una sidebar per la navigazione del disco, e per uno spazio estremamente grande: la nostra collezione di lavori. Qui potremo infatti aggiungere tutti i siti su cui stiamo lavorando, visualizzando con un click le istantanee dei progetti (che automaticamente vengono usate come icone) e impostando con estrema semplicità tutti i parametri richiesti per la connessione.
La cosa interessante è la capacità di mantenere separati gli ambienti di lavoro per ogni sito. Passando infatti da un lavoro ad un altro, ritroveremmo sempre ad aspettarci le configurazioni e i files che avevamo aperto nell’ultima sessione.

Modifica, helpers e documentazione

Come ogni editor che si rispetti, Coda offre l’evidenziazione della sintassi, ma va ben oltre questo, aggiungendo un vasto numero di comodità come: auto completamento, frammenti di codice e, cosa davvero interessante, l’accesso ai libri ufficiali dei più usati linguaggi web: HTML, CSS, Javascript e PHP. E’ poi possibile aggiungerne manualmente, il tutto tramite una pratica interfaccia davvero intuitiva e in linea con le tipiche applicazioni Leopardiane.

Non è visuale ma poco ci manca

Come già scritto poco più sopra, Coda potrebbe non essere visto come l’editor migliore per i nuovi adepti dello sviluppo web. E’ tuttavia importante capirne a fondo le potenzialità: dove infatti non è presente un sistema di modifica visuale (WYSIWYG), è presente un potentissimo editor CSS integrato che velocizza drasticamente i tempi di scrittura e quelli d’impostazione dei fogli di stile.
Qualora poi dobbiate visualizzare il funzionamento del layout progettato è possibile utilizzare la funzione di Anteprima oppure, cosa ben più utile per i designer, esplorare l’intero DOM del progetto tramite una modalità specifica di navigazione.

Vi sono poi numerosissime funzionalità, alcune oramai necessarie per lo sviluppo di progetti attuali, basti pensare al concetto di “versioning“, così in voga di questi tempi; o a quello di lavoro tramite bonjour. Tutti argomenti che introdurremo nella seconda parte di questo articolo, domani.

9 commenti su “Coda: sviluppo web, tutto in una finestra (parte 1)”

  1. Io uso Coda da quando è uscito (la versione 1.5 è stato un aggiornamento gratuito per gli utenti con la versione 1.
    Il punto debole mi sebrano proprio i CSS, infatti li gestisco con CSSEdit che considero il miglior editor CSS sul mercato.
    Ora attendo di vedere Espresso http://www.macrabbit.com/espresso/ che potrebbe farmi lasciare Coda se avrà la potenza e l’immediatezza di CSSEdit.

    Rispondi
  2. @ Teo:
    Sembra interessantissimo questo “Espresso”!
    Ho visto che è in beta riservata a pochi eletti, se riesco a ottenerne una copia in prova vi dico come mi ci trovo.

    Davvero impressionante come interfaccia.
    Grazie della segnalazione!

    Rispondi
  3. Giovanni Piller Cottrer dice:

    @ Teo:
    Sembra interessantissimo questo “Espresso”!
    Ho visto che è in beta riservata a pochi eletti, se riesco a ottenerne una copia in prova vi dico come mi ci trovo.

    È un beta testing un po’ particolare: lo danno per sviluppare “Sugars”: dei plugin per vari linguaggi.
    Io l’ho ricevuto in beta, volevo provare a scrivere uno zolletta di zucchero per un framework. Sono però disattivate quasi tutte le funzioni ed è quindi difficile valutarlo.

    Rispondi

Lascia un commento