Stock Options retrodatate: arriva un’altra causa

Una nuova denuncia riapre l’amara questione delle stock-options retrodatate e il conseguente scandalo finanziario che investì Apple ad inizio decennio. Secondo quanto riportato da FindLaw il Boston Retirement Board, un fondo pensionistico che ha investito da anni in azioni Apple, ha sporto querela contro Jobs & Co. in base a nuovi particolari emersi da un inchiesta condotta dalla Superior Court della Contea di Santa Clara sui registri contabili dell’azienda di Cupertino.

Poichè la Superior Court non ha ancora deciso se considerare pubbliche o confidenziali le informazioni inerenti l’inchiesta il Fondo querelante si è dichiarato impossibilitato a specificare nella denuncia quali siano le nuove accuse, riservandosi di riferirle in un successivo emendamento alla querela.

Negli anni scorsi molte delle cause simili intentate contro Apple sono decadute per decorrenza dei termini legali e per mancanza di prove tangibili. Nello scandalo fu coinvolto anche Steve Jobs nonostante poi non siano state mosse accuse precise verso di lui. Jobs incassò infatti le stock-options (che gli hanno fruttato più di un miliardo di dollari) scambiandole con regolari azioni della società, mentre avrebbe potuto approfittare della propria posizione per acquistare azioni a valore ribassato rivendendole ad un prezzo più alto.

Per questo motivo vennero scagionati molti dei dirigenti di Apple mentre venne invece accusata e dichiarata colpevole Nancy Heinen, allora direttrice dell’ufficio legale. Adesso, nella nuova denuncia, il fondo pensionistico del Massachussets sostiene che in realtà anche altri dirigenti erano a conoscenza delle pratiche fraudolente. Vedremo quali saranno le decisioni del tribunale californiano; l’accusa potrebbe anche essere considerata non valida e la denuncia potrebbe essere archiviata come già accaduto in passato per le querele di altri investitori.

Image Courtesy of Gizmodo