SPOILER ALERT: questo articolo non rivela particolari della bio di Steve Jobs ma per forza di cose cita una “confessione” fornita da Jobs al suo biografo. E’ un particolare insignificante nel complesso del mastodontico volume, ma se volete rimanere “puri” e leggere il libro senza sapere nemmeno in minima parte ciò che vi aspetta, non leggete oltre.
Come i nostri Twitter-seguaci già sanno, qui su TAL siamo in modalità spoler-free e non stiamo volutamente pubblicando articoli con le “incredibili rivelazioni” di cui è zeppa la biografia ufficiale di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson. C’è una simil-rivelazione che però nei giorni scorsi è salita di grado (o scesa, fate un po’ voi) e si è trasformata in vero e proprio rumor. Per farvela breve, Steve Jobs ha rivelato ad Isaacson i suoi progetti per un televisore Apple. Un TV-set vero e proprio e non un set-top box come la Apple TV. Riferendosi al progetto, Steve avrebbe detto di “aver finalmente crackato il codice” necessario a portare sul mercato un prodotto del genere.
Come comprensibile questa rivelazione ha scatenato una ridda di ipotesi e illazioni. Il buon Gene Munster, analista di Piper Jaffray campione degli aruspici finanziari che si occupano di Apple, ha colto la palla al balzo per ribadire quanto cerca di propinarci fin dal 2009: Apple sta lavorando a prototipi di televisori integrati con il suo ecosistema multimediale.
A quanto pare Munster si sarebbe incontrato con un po’ dei suoi contatti in Asia (Gene, mica saranno channel checks illegali, vero?) che gli hanno confermato alcuni particolari sugli ordini di LCD piazzati da Apple. Fra quegli ordini ci sarebbero anche richieste per un buon numero di LCD da 50″. A meno che Jony Ive non voglia realizzare un iPad gigante, ci sono buone probabilità che quello schermo serva per la realizzazione dell’iTelevisore. Ecco i quattro punti salienti che Munster ha esposto nella sua nota ai clienti inviata ieri:
- Sulla base di incontri in Asia avvenuti a settembre, Apple starebbe investendo in infrastrutture industriali e si starebbe accaparrando forniture di LCD di dimensioni che variano dai 3.5″ ai 50″
- Un contatto nella catena dei fornitori Apple suggerisce che un prototipo dell’iTelevisore sarebbe già in lavorazione
- C’è un brevetto pubblicato a maggio 2o11 si riferisce ad alcune tecnologie relative ai televisori. C’è poi un brevetto del 2006 relativo al software per il browsing dei contenuti televisivi che però non è stato implementato sull’attuale Apple TV
- C’è infine un altro brevetto del gennaio 2011 in cui Apple descrive alcuni menu avanzati per le trasmissioni televisive. Fra le possibili applicazioni del brevetto Apple include anche un televisore
Insomma, secondo Munster le prove ci sono e un prodotto del genere potrebbe divenire realtà già dal 2012. Quello che Munster non fornisce ai suoi clienti, cui per altro propina già delle proiezioni di vendita dell’inesistente prodotto confrontandole con le percentuali -presunte- di vendita delle smart TV nei prossimi due anni, sono le risposte ad alcuni dei principali dubbi che ancora circondano questa “nuova rivoluzione” firmata Apple.
C’è, in primis, il problema dei diritti. Questo è probabilmente l’ostacolo più semplice da superare. Eddy Cue, il VP della divisione Internet Services, ha sicuramente l’esperienza necessaria per firmare e far firmare i contratti giusti, grazie anche all’enorme leva costituita dall’ecosistema iTunes. Ma a livello internazionale? Il mercato della telefonia mobile nel mondo è frammentato, certo, ma ha dei pattern applicabili a livello di sistema e soprattutto è gestito per la gran parte da corporation di calibro internazionale. Di certo non si può dire lo stesso del mercato dei contenuti televisivi, una vera e propria giungla globale.
C’è poi da capire come Apple intenda affrontare un mercato in cui i tempi di obsolescenza del prodotto sono più lunghi rispetto alla generalità del mercato dell’elettronica di consumo. Ma soprattutto come possa sposare un lento ciclo di update del prodotto con i bassissimi margini con cui operano oggi i produttori di apparecchi televisivi. Vi ricordate quando si insisteva tanto sul netbook Apple? Per caso è mai uscito nulla del genere dalla divisione design di Cupertino prima che il ciclo di vita del MacBook Air potesse portare, dando tempo al tempo, alla realizzazione di un portatile da 11″ con margini perfettamente in linea con lo standard Apple?
Se l’iTelevisore sarà talmente integrato, talmente accattivante e talmente dirompente da convincere l’utente televisivo comune (che potrebbe anche non aver mai sentito parlare di Apple) a comprare il prodotto ad un prezzo di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro tv “tradizionale”, beh allora sarà davvero l’inizio di un altro sconvolgimento di mercato come quelli cui la Apple di Steve ci ha abituato in passato.
Ora, non che le possibilità di fare meglio rispetto a tutta la concorrenza non ci siano. Ce li vedo, i grandi cervelli Apple riuniti in una stanza che si dicono fra loro: “avete visto che schifo le smart TV all’IFA e al CES anche quest’anno? Tante features, zero integrazione! Hey noi abbiamo le idee giuste e l’ecosistema giusto per fargli il didietro a strisce, a questi qui!”. Ecco, magari non in questi termini, ma è questo il meccanismo di fondo che Apple potrebbe prepararsi ad applicare al mercato dei televisori. Quello di Smart Tv è un concetto interessante, ma non c’è una vera go-to-market strategy per un prodotto integrato come quello che a Cupertino potrebbero avere in mente. Finora Apple è stata a guardare gli altri fallire nel tentativo di portare nelle case una TV connessa. Adesso potrebbe sorprendere tutti e dire ancora: eccovela qui la Smart TV come la intendiamo noi. Come l’iPad rispetto ai tablet che l’hanno preceduto, l’iTelevisore avrà solo una lontana somiglianza con le Smart TV che conosciamo oggi. I critici si sperticheranno per denunciare l’orribile fallimento al day one, salvo poi ricredersi dopo i primi dieci milioni di unità vendute.
Oppure Apple potrebbe semplicemente non fare nulla di tutto questo. Perché il mercato non è ancora pronto. Perché all’azienda non serve buttarsi nella mischia con un nuovo prodotto se non ci sono i giusti presupposti. Con buona pace di Gene Munster e dei suoi facoltosi clienti.
andrea 25/10/2011 il 11:07
tanto sono mesi che il web spoilerizza la bio… ormai l’abbiamo letta praticamente tutta….
Mone 25/10/2011 il 13:15
Facile per loro mettano un minimac dentro una tv e usano l’pad come telecomando , il costo non gli interessa tanto se marcato mela la si vende !
asd 26/10/2011 il 01:15
Ma se i film su iTunes li propinano ancora ai loro miserabili 720p, che se ne fa una persona di uno schermo 50″ ad alta definizione?
Comunque non so, ma questa della TV non mi sembra un prodotto tanto in linea col resto della gamma Apple. Cosa offrirebbe di più? Siri? Facetime, che lo utilizzano due gatti? Magari mettono pure Ping. :D
Feature simpatiche ma un po’ inutili vista la fascia di prezzo nella quale probabilmente andranno a posizionarsi.
Roberto 26/10/2011 il 21:41
Amo come scrivi. Pubblichi anche altrove?